Un appassionante thriller psicologico nordico. Una narrazione che si snoda attraverso un intrigante viaggio sui disconnessi binari della memoria. Verità inconfessabili sepolte nel tempo. La ricerca un assassino e del suo volto sibillino che coinvolge la protagonista in prima persona in una lotta disperata e vitale
Eleanor è affetta da una sindrome peculiare e inquietante: la prosopagnosia, ossia l’incapacità di riconoscere i volti delle persone. Il disturbo è capace di generare stress, ansia acuta e di far dubitare di ciò che uno reputa di sapere. Una sera la giovane donna si reca a casa della nonna Vivianne per la consueta cena domenicale e la trova morta, distesa sul tappeto con accanto un paio di forbici spalancate. Sulla soglia dell’appartamento è stata accolta da una persona a cui non riesce a dare un nome e che è scappata subito via per le scale. La percezione della realtà, già problematica per la sua particolare condizione clinica, è amplificata dal dolore per la morte di quella nonna che l’ha cresciuta e dal terrore che il misterioso assassino – a cui si è pericolosamente avvicinata – possa ripresentarsi da lei per terminare il suo lavoro. Dalla telefonata di un avvocato scopre che la nonna le ha lasciato in eredità una tenuta imponente nascosta nei boschi svedesi. Si tratta della stessa casa dove suo nonno molto tempo prima è morto all’improvviso: un posto remoto che da oltre cinquant’anni custodisce un passato oscuro. Eleanor, il mite fidanzato Sebastian, la sfrontata zia Veronika e l’avvocato si recano lì per questioni legate all’eredità e anche per trovare riposte. Ma una volta infranta le quiete del luogo, si susseguiranno una serie di sconvolgenti eventi che culmineranno in un emozionante epilogo dove ogni mistero verrà svelato e per le colpe del presente e del passato verrà fatta in qualche modo giustizia.
La storia è incalzante, dal ritmo teso e serrato. La narrazione è ricca di colpi di scena, intrisa di massicce dosi di suspence e sfocia in un finale sorprendente.
La psicologia della protagonista è finemente cesellata e lo stesso dicasi per quella degli altri personaggi.
La storia scorre su due fondamentali piani narrativi. Quella al presente, di cui abbiamo fatto cenno. Una vicenda al passato, all’inizio dai contorni meno definiti, ma che poi si delinea sempre più in tutta la sua interezza, che svela il suo intimo collegamento col presente della narrazione e la soluzione del misterioso enigma.
Poco alla volta, le tessere del mosaico si ricompongono, le verità inconfessabili sepolte nel tempo emergono fuori e la storia familiare disseminata di indicibili segreti diventa trasparente.
Il lettore è strascinato dalla nostra eroina sin dall’inizio immersa in una ricerca necessaria e vitale, una donna instabile ma anche sensibile, minata da tante debolezze eppure dotata di tanta forza, che, dopo mille peripezie, alla fine riesce a dare un nome a un volto, a un assassino, a un passato, a un’esistenza che finalmente può essere davvero vissuta.
E’ coinvolto dal principale protagonista di questo libro costituito in definitiva dalla mente umana con tutti i suoi limiti e potenzialità: il mistero forse più grande e appagante.