L’allieva (di Alessia Gazzola)

Un medical thriller avvincente, ironico, esilarante. Lo straordinario esordio di una nuova irresistibile eroina capace di instaurare un rapporto di stretta complicità con il lettore

Alice Allevi è una giovane specializzanda in medicina legale. Lei ama profondamente questa difficile professione. Ma sin dall’inizio la sua è una strada in salita. La donna è troppo distratta per non finire spesso per combinare guai, rendersi talora invisa a colleghi e superiori, sminuire in più occasioni la propria reputazione. E non contribuisce a migliorare le sue sorti una certa idiosincrasia per le autopsie. Però lei non si scoraggia facilmente. I fragili equilibri sui quali poggia la sua situazione lavorativa e umana non possono tuttavia che farsi ancora più precari quando, per un caso fortuito, si trova in una virtuale scena del crimine: un appartamento dove una giovane donna viene ritrovata morta in circostanze sospette. Come se non bastasse, lei conosceva la vittima. Si è trattato di un incontro occasionale. Eppure è stato sufficiente per imprimere nella memoria di Alice un ricordo indelebile. Fra di loro si è creato un rapporto in certo modo indissolubile, che la morte – lungi dal recidere – sembra capace al contrario di rafforzare. Per lei scoprire la verità diventa dunque un imperativo categorico. Nonostante i superiori la richiamino al rispetto degli impegni e delle scadenze imposte dal corso di specializzazione, lei persiste con ostinazione, mettendo in gioco tutta sé stessa, anche a rischio di compromettere la sua carriera lavorativa. Eppure alla fine la sua tenacia la premierà: l’enigma verrà risolto e anche per la sua vita ci sarà forse una svolta importante.

Siamo di fronte a un medical thriller che si incardina nella migliore tradizione, a partire da quella d’oltreoceano. Allo stesso tempo però la nostra giovane anatomopatologa presenta una serie di caratteristiche originali e tutt’altro che scontate. Lo straordinario acume è un indubbio marchio distintivo del personaggio. Ma non meno importante appare la sua indomabile passione per la verità, caparbietà, sincerità, umanità, altruismo: attributi che sin dalle prime pagine attraggono il lettore, permettendogli di instaurare con lei un rapporto intenso e vitale.

La narrazione è contraddistinta da un ritmo fluido e serrato. E’ intrisa di una forte carica di suspense connessa alla vicenda non solo poliziesca ma anche più prettamente umana: il percorso di vita della protagonista, i personaggi con cui instaura rapporti di vario genere (lavorativo, familiare, di amicizia, amore, reciproca seduzione o repulsione), tutt’altro che scontati, in perenne ridefinizione, tanto che non pare forse azzardato vedere in questo romanzo anche un coinvolgente thriller sentimentale.

Ma forse il vero marchio distintivo del libro, quello più originale e convincente, è la pungente ironia, il tono garbato e frizzante, lo stile da commedia degli equivoci, il registro comico, la carrellata di esilaranti gag di cui Alice Allevi è protagonista, tanto da renderla davvero irresistibile.

L’autrice è capace dunque di far ridere, sempre però in maniera intelligente, alternando con sapiente misura toni leggeri a momenti di riflessione e anche di introspezione. Mette in scena un intrigante giallo, un’appassionante vicenda umana, culminanti in un epilogo che non può non sorprendere e commuovere.