Teresa Papavero e la maledizione di Strangolagalli (di Chiara Moscardelli)

Una felice combinazione di giallo deduttivo e commedia. Un divertente poliziesco ambientato in una provincia italiana dove la quiete è solo apparente. Una detective originale e irresistibile

Teresa Papavero, zitella quarantenne, dopo aver perso l’ennesimo lavoro in circostanze surreali, torna a Strangolagalli, suo paese natale, dove spera di trovare magari un po’ di tranquillità. Ma si tratta di un’illusione, di effimera durata, come sta a dimostrate la strana morte in cui si imbatte. La tanto attesa serata romantica con Paolo, conosciuto su Tinder, finisce nel peggiore dei modi: mentre Teresa è in bagno, il giovane precipita di sotto da un terrazzo. Disgrazia? Suicidio? Omicidio? La donna non tarda ad assumere il ruolo di principale sospettata del probabile delitto. Almeno agli occhi del maresciallo dei carabinieri Nicola Lamonica: il primo ad accorrere sul luogo della tragedia. E forse anche a parere di Leonardo Serra: l’affascinante quanto arrogante poliziotto arrivato in paese per indagare sulla morte del giovane. Ma le disgrazie a Strangolagalli forse vanno sempre a coppia, perché nel frattempo si registra anche la scomparsa di Monica Tonelli, una delle ospiti del B&B che Teresa ha aperto nella casa paterna con la complicità di Gigia, la sua amica del cuore. Tutto il paese è in subbuglio, anche perché la sparizione viene addirittura annunciata nel famoso programma televisivo “Dove sei?” e a indagare arriva proprio l’inviato di punta, Corrado Zanni. Teresa si troverà a investigare su entrambi i fronti. Le sue indagini presenteranno dei risvolti inaspettati e si sentirà spesso perseguitata dalle ombre del passato, fra le quali la scomparsa della madre e il rapporto burrascoso col padre, il noto psichiatra Giovan Battista Papavero. Ma alle fine il suo intuito e la sua caparbietà avranno la meglio … anche in un paese dove non succede mai nulla!

Siamo di fronte a un libro di pregio. La narrazione si tiene saldamente in equilibrio fra più generi letterari, sapientemente amalgamati: giallo, poliziesco, commedia. Combina alla perfezione leggerezza e profondità, ironia e suspense, mistero e sentimento.

L’ambientazione del romanzo è quella sonnacchiosa della provincia, dove sembra che non succeda mai niente e invece possono verificarsi i peggiori misfatti, dove tutti si conoscono e confidenze e pettegolezzi possono spesso rivelarsi fondamentali per il successo dell’indagine.

La narrazione è avvincente, dal ritmo teso e serrato, costellata di colpi di scena che si susseguono fino al sorprendente epilogo.

Siamo in presenza di una commedia dal meccanismo perfetto, con i giusti tempi comici e il divertimento assicurato dalla prima all’ultima pagina. Ma l’autrice va oltre. Alterna sapientemente la serie inesauribile di gag esilaranti a momenti di lucida e coinvolgente riflessione su vicende umane e sentimentali, bilanci esistenziali con i connessi consuntivi di gioie e delusioni, rimpianti e aspettative.

Il libro rimanda anche a una certa attualità, dove in merito a diversi casi di cronaca nera alcuni programmi televisivi rendono continuamente edotto lo spettatore degli sviluppi delle indagini. Quanto alla nostra storia invece siamo naturalmente in presenza di finzione; eppure in essa il lettore – come è tipico delle (migliori) narrazioni – crede e si sente profondamente coinvolto.