Un romanzo dalle tante anime, incentrato su una coppia di eroi singolare e coinvolgente. Un caleidoscopio di generi ed emozioni. Un prisma che riflette tutti i colori del giallo, del nero e del rosa
Milano, 2003. Riccardo Mezzanotte, un giovane ispettore dal passato tormentato, ha da poco preso servizio presso la Sezione di Polizia ferroviaria della Stazione Centrale. Insofferente a gerarchie e regolamenti e con uno spiccato senso della giustizia, comincia a indagare su un caso che solo in lui desta interesse: qualcuno sta disseminando in giro per la stazione cadaveri di animali orrendamente mutilati. L’ardimentoso poliziotto ha intuito che dietro questi strani e inquietanti episodi potrebbe nascondersi qualcosa di orribile e impensabile. Il suo cammino non tarda a incrociarsi con quello di Laura Cordero: una ventenne bella e ricca. La ragazza nasconde un segreto: una strana facoltà che, a seconda dei diversi punti di vista, potrebbe essere definita un dono o una maledizione. Fa volontariato presso un centro di assistenza per i tanti emarginati che frequentano la Centrale ed è in cerca di due bambini che ha visto aggirarsi nei dintorni la sera, soli e abbandonati. L’ispettore Mezzanotte si occupa anche di un’indagine personalissima e per lui mai chiusa: l’insoluto omicidio del padre, leggendario dirigente di polizia. Il destino ha previsto che le strade di Riccardo Mezzanotte e Laura Cordero si incrocino. Grazie all’arguzia e alla tenacia dei nostri due eroi sarà possibile penetrare oltre i labirintici sotterranei ove quasi nessuno osa avventurarsi e far luce sugli intricati misteri. Il poliziotto riuscirà finalmente a fare i conti con il proprio burrascoso passato. La giovane donna sarà d’ora in poi capace di convivere con un potere che può annientare ma anche regalare tanta forza e serenità.
In queste pagine vengono sapientemente amalgamati il giallo, il thriller, il romanzo d’avventura. Ne esce fuori un libro in cui convivono felicemente molteplici anime, che può definirsi un avvincente enigma con una soluzione inaspettata, un suggestivo noir metropolitano, uno struggente cold case, un’appassionante storia d’amore e di riscatto, e per certi versi anche un’intrigante fantasy.
I personaggi sono descritti in maniera approfondita, i loro caratteri sono ben scolpiti, cesellati nelle più peculiari e recondite sfumature, e anche per questo verosimili e coinvolgenti. Lo stesso dicasi per le location, a partire dalla sezione di polizia: un ambiente umano e disumano, dove dimorano diligenza ed eroismo, ma anche invidie, ambizioni smodate e corruzione.
E sopra ogni altra cosa si erge – evocata dal titolo e protagonista assoluta – la Stazione Centrale: una fortezza che domina con la sua mole immensa, solenne come un mausoleo, enigmatica come una gigantesca sfinge. Il lettore attraverso di essa fa conoscenza con la variopinta fauna che si aggira nei suoi meandri: speleologi urbani, pirati del sottosuolo, uomini in nero, figli dell’ombra. Si commuove seguendo le gesta di due novelli Orfeo ed Euridice. Non può non sentir palpitare il cuore di fronte a questa storia che è fatta anche e soprattutto di perdite, incontri, strade smarrite e ritrovate, anime perdute e risorte: itinerari che costituiscono l’ossatura di un romanzo di pregio e forse anche un’originale e seducente metafora della vita.