Un romanzo avvincente e toccante in cui vengono sapientemente amalgamati elementi del thriller e del feuilleton. Una pandemia che rimanda alle tante terribili pestilenze della Storia e può rievocare anche un passato più recente non meno traumatico
Nella Madrid del 1834 il terrore ha un nome: colera, un morbo incurabile che ha messo in ginocchio la città. Ma la paura si manifesta anche sotto altre sembianze, più occulte e pur tuttavia dagli effetti non meno devastanti: la Bestia, questo è l’epiteto attribuito a un’entità sconosciuta che rapisce le bambine dei quartieri più poveri per far alla fine rinvenire i loro copri martoriati e smembrati. Quando scompare anche la piccola Clara, sua sorella Lucia, quattordicenne dotata di acume e solerzia, è determinata a ritrovarla prima che sia troppo tardi e che anche lei diventi un cadavere mutilato. Inizia così una serrata lotta contro il tempo, una lunga odissea, durante la quale l’indomita ragazza troverà uno stuolo di pericolosi nemici ma anche di inaspettati alleati, fra i quali, Diego, un giornalista tenace e temerario, Donoso, un poliziotto orbo, cinico ma onesto. Le sorti di Lucia s’incroceranno con le vite di aristocratici, ambasciatori, monaci guerrieri, prostitute, che si muovono negli ambienti più diversi e disparati: taverne, lupanari, salotti, palazzi e lazzaretti. Mentre nell’ombra si muove una società segreta che tesse i suoi intrighi astuti ed esiziali. Tra le continue peripezie, la nostra eroina sarà capace di portare a termine con successo la sua missione, il bene riuscirà a vincere sul male e ogni mistero troverà un’esauriente soluzione.
Siamo in presenza di un thriller mozzafiato, sorretto da un perfetto dosaggio di pathos e adrenalina, alimentato da una inesauribile iniezione di suspense, alternato con le adeguate pause di riflessione, caratterizzato da un susseguirsi di colpi di scena, ma anche da tanti momenti che non possono non commuovere intimamente il lettore.
Scenario di questo romanzo è la capitale del Regno di Spagna, fotografata in un periodo di profonda transizione: agli albori dell’età moderna e allo stesso tempo tuttora radicata in un Medioevo cupo e oscuro, contrassegnato da abusi, ingiustizie, atrocità. Questa realtà è dipinta con colori nitidi e con tutte le più accurate sfumature, che conferiscono alla narrazione un alto grado di realismo e accrescono il livello di coinvolgimento.
Il mistero e la paura sono protagonisti fondamentali di questo libro, si sprigionano nelle lucide descrizioni dei crimini efferati della fantomatica Bestia.
Ma ancora più sconvolgente può dirsi forse per certi versi il terribile morbo che, non solo miete vittime e incute terrore, ma altresì limita fortemente la libertà personale, crea un clima di sospetto, ridisegna le modalità di esplicazione dell’umana convivenza e persino i connotati dello stesso patto sociale su sui si fonda la società civile.
Il pensiero alle numerose pestilenze della Storia suona quasi scontato. Ma possiamo vedere anche un parallelismo con una pandemia che in un momento della nostra Storia recente ci ha tutti quanti scossi e segnati. Forse anche per tale ragione questo libro, che dalla prima all’ultima pagina vibra sulle corde delle emozioni, tocca una volta di più il lettore nel profondo.