Un gioco letale. Una sfida con la morte. Una scommessa vinta con il lettore. Un thriller adrenalico che culmina in un epilogo capace di stupire e far riflettere. Lo straordinario esordio di un nuovo eroe appassionante e originale
Colter Shaw, un tracker, un localizzatore, specializzato nella ricerca di persone scomparse da una parte all’altra degli Stati Uniti d’America, con il suo nuovo ingaggio si trova a dover esplorare la California e in particolare la Silicon Valley. E’ sparita una studentessa universitaria. Il rapitore invia dei messaggi, criptici e inquietanti, che indirizzano il nostro peculiare detective verso un popolare videogioco articolato su una serie di livelli crescenti di difficoltà. Seguiranno un altro rapimento e anche degli omicidi. Tutto sembra sempre più ruotare intorno a un gioco, sadico e mortale, un gioco malato. Le vittime vengono abbandonate in luoghi ignoti e isolati, con cinque oggetti lasciati dal Giocatore (così viene ribattezzato il fantomatico rapitore e assassino) o L’Uomo che Sussurra (dal titolo del famoso videogioco) per dar loro una chance di salvezza. Sullo sfondo un invariabile e crudele refrain: “Sei stato abbandonato. Fuggi, se puoi. Oppure muori con dignità”. Il nostro eroe deve – per così dire – combattere su due fronti. Le sue indagini seguono una sorta di doppio binario. Costui si deve infatti scontrare, non soltanto con l’imprendibile figura che sta dietro alla turpe macchinazione, ma anche con i demoni del proprio passato, per molti versi non meno ostici. La caccia avrà un esito positivo, l’enigma troverà un’esauriente soluzione e il colpevole verrà fermato, in un epilogo avvincente ed eclatante.
Siamo di fronte a un thriller ad altissima tensione, opera di uno scrittore che è oggi a ragione annoverato fra i migliori e più celebri maestri del genere. Il ritmo è teso e serrato. La narrazione trasuda suspense da ogni poro. Il libro si lascia piacevolmente divorare dalla prima all’ultima pagina. Il lettore è catturato dalla storia con crescente interesse. E’ affascinato dal protagonista e anche da altri intriganti personaggi di contorno, a partire dalla bella rossa di nome Maddie, cinica e seducente gamer, con la quale Colter Shaw sempre più instaura un intimo rapporto di incontro e scontro.
Ma a coinvolgere non di meno è questo mondo – in cui poco alla volta il protagonista si immerge e ci fa immergere – abitato da geniali programmatori, “guru dell’informatica”, appassionati morbosi di videogiochi, dove emerge un nuovo modello di comportamento: il gaming disorder (di cui l’autore nell’esergo fornisce una breve anticipazione e illuminante definizione), in cui il gioco progressivamente diventa prioritario su qualsiasi altro interesse della vita e prende il sopravvento su ogni altra cosa.
Jeffery Deaver, in perfetta coerenza con le suggestive premesse, ci stupisce e intriga una volta di più con un finale in cui l’intricato rebus viene sciolto in maniera clamorosa. Ci ricorda che il gioco in fondo altro non è che finzione e illusione. Sottolinea come, soprattutto in questo universo sempre più digitale, possa anche essere un escamotage per occultare la realtà e plasmarne una nuova, subdola e ingannevole, nonché un artificio per sopprimere la libertà.