Un avvincente giallo antropologico. Un epilogo inatteso che spiazza e seduce. Due protagonisti originali e intriganti
Sabina Mondello, commissario di polizia, giovane e determinata, si barcamena, nella sua esistenza dagli equilibri precari, fra la tormentata relazione con un PM sposato e quello che a tutti gli effetti pare un caso di omicidio-suicidio fra coniugi. Il tragico evento sembra un episodio criminoso per così dire di drammatica routine, fin quando non entra in scena Nardo Baggio, un operatore Shiatsu che a quanto pare ha intrattenuto rapporti con entrambe le vittime nel giorno della loro morte. Poco alla volta, la donna scopre di avere a che fare con un personaggio enigmatico, la cui attività principale è quella di dare supporto alle vittime di stalking, soprattutto quelle che le istituzioni non sono in grado di tutelare. Ben presto la stessa Sabina si rende conto di aver bisogno dell’aiuto di Nardo, in quanto qualcuno ha preso a perseguitarla in maniera subdola e cruenta. E di lì a poco la poliziotta viene rimossa temporaneamente dal suo incarico. Dal diventare un’assistita di Nardo a una sua preziosa collaboratrice il passo è breve. Affiancando l’uomo nella sua attività a suo modo lodevole ma che spesso si muove sul sottile crinale che sta fra lecito e illecito, Sabina viene sedotta da costui, dal suo metodo singolare e per certi versi inquietante, che opera basandosi su di un approfondito studio dell’antropologia, manifestando idee originali su tematiche quali il rapporto fra cacciatore e preda, l’evoluzione della specie umana, la nostra origine dalle scimmie e quanto ci portiamo ancora dentro di istinti millenari ereditati dai nostri antichi progenitori. Sabina si chiederà più volte se è lecito e saggio fidarsi di questo predatore di anime, di chi per conseguire l’obiettivo della giustizia a tutti i costi aggira i limiti del sistema e forse manipola tutti quanti a partire dalle persone a lui più vicine. In un finale inaspettato, la donna dovrà prendere posizione in maniera decisa, sapendo che da questo momento non è più possibile tornare indietro.
In queste pagine scorrono suspense ed emozioni che coinvolgono il lettore e lo lasciano spesso senza fiato. La narrazione è caratterizzata da un susseguirsi di colpi di scena. Emozioni forti e inebrianti sono assicurate dall’inizio alla fine.
Allo stesso tempo l’autore regala ai lettori diversi suggestivi spunti di riflessione su aspetti fondamentali della sopravvivenza del cosiddetto consorzio umano, sulle forme della giustizia, sui concetti di colpa, crimine, punizione, sulla dicotomia tra libero arbitrio e determinismo.
In questo romanzo non entrano in gioco soltanto le tecniche di investigazione, il metodo deduttivo, le scienze forensi (come è tipico del genere poliziesco), ma occupano un ruolo di primo piano anche l’antropologia, la filosofia, importanti e attuali dilemmi etici ed esistenziali.
Nascono e si sviluppano in questo libro multiformi rapporti di seduzione, occultamento, disvelamento. Come forse succede sempre anche nelle tante ipotesi di stalking, nei troppi casi di atti persecutori che da sempre fanno parte della storia umana e oggi si ripropongono in forme nuove e più subdole, e sui quali l’autore sembra voler mettere un accento che appare tutt’altro che scontato o superfluo.