Un avvincente thriller metaletterario dal ritmo adrenalico e dalle atmosfere claustrofobiche. Un inquietante apologo sul lato oscuro della parola e sulle distorsioni della verità ad opera dei nuovi media
Emma Carpenter è reclusa per scelta esistenziale insieme al suo cane in una vecchia casa sulla spiaggia della costa piovosa dello Stato di Washington. I suoi unici contatti sono la proprietaria, con cui scambia sporadici messaggi in rete, e l’enigmatico vicino, col quale (vista la distanza) comunica tramite parole scritte sulla lavagna (per giocare con lui a l’impiccato). La sua vera compagnia sono i libri in formato digitale: infiniti mondi virtuali in cui s’immerge per intere giornate cercando di evadere dal presente e soprattutto da un passato che vorrebbe poter cancellare. E’ proprio a causa di un romanzo, un raccapricciante horror, che la sua vita imbocca una svolta pericolosa. Scrive in rete una recensione negativa e, nonostante le richieste prima e le minacce poi da parte dell’autore, non accetta di eliminare il suo commento. Scopre che costui ha scritto altri romanzi altrettanto sadici e con al centro uno stalking destinato a sfociare in omicidio. Le intimidazioni dal web si trasferiscono nel mondo reale, alla porta dell’appartamento di Emma e forse anche oltre. O almeno così sembra. Cominciano a verificarsi una serie di misteriosi e inquietanti incidenti notturni che non tardano a sfociare in delitto. La donna si trova poco alla volta trascinata in un sempre più terrificante incubo ad occhi aperti, per uscire dal quale prima che sia troppo tardi servono arguzia, tenacia e sangue freddo.
Questa libro cattura la nostra attenzione e il nostro cuore dalla prima all’ultima pagina. Taylor Adams ci conduce per mano accanto alla protagonista dall’inizio alla fine di questo allucinante viaggio nel terrore.
Dimostra di saper padroneggiare alla perfezione i ferri del mestiere, allestendo una narrazione dal ritmo teso e serrato, intrisa di una massiccia dose di suspense, densa di colpi di scena e con un epilogo del tutto inaspettato.
Non possiamo non sentirci coinvolti nelle vicissitudini di questa donna che sempre più ci appare intrappolata in una storia, di cui lei è la sventurata protagonista e che qualcuno sta scrivendo con la pazienza di una ragno intento a costruire la sua malefica tela.
L’autore ci consente di essere partecipi con un altissimo grado di immedesimazione della vicenda affrontata con dolore e coraggio da questa donna, ci rende vivamente interessati alle sue sorti. Grazie anche all’originale e felice intreccio, assumiamo il ruolo non solo di lettori ma altresì di metalettori, in certo modo attori coprotagonisti, capaci di spaventarci e divertirci a immaginare di essere magari per uno di quegli strani scherzi che fa la vita anche noi alle prese con qualcosa di pericoloso da leggere e soprattutto da commentare (!).
Questo romanzo si dimostra altresì un thriller ontologicamente moderno. Può essere visto anche come una sagace allegoria e forse persino un inquietante monito, in questa epoca dominata dalla crescente invadenza di internet, preponderanza dei social, ossessione dei follower, da nuovi media e loro derivati che possono comportare manipolazioni della verità e impattare sulla percezione della realtà in maniera sempre più profonda e irreversibile.